Padova

Caffè Pedrocchi

Il Caffè Pedrocchi offre un ambiente molto particolare ai suoi visitatori. La facciata esterna classica e gli splendidi interni decorati assomigliano più ad un palazzo che ad un caffè. Il Caffè Pedrocchi venne realizzato nel 1839 da Antonio Pedrocchi che volle continuare a gestire il caffè di suo padre con un nuovo stile. Pedrocchi costruì il suo caffè coscientemente vicino all’università e così divenne ben presto il luogo di incontro di intellettuali, accademici e studenti di tutta Padova. Ecco perché dovete concedervi per forza una breve pausa caffè in questo famoso posto quando vi troverete a Padova.

Ein ganz einzigartiges Flair bietet das Caffè Pedrocchi seinen Besuchern. Die klassizistische Außenfassade und die prächtig gestalteten Innenräume erinnern mehr an einen Palast, als ein Kaffeehaus. Erbaut wurde das Caffè Pedrocchi 1839 von Antonio Pedrocchi, der das Kaffeehaus seines Vaters in neuem Stil weiterführen wollte. Pedrocchi baute sein Café bewusst nahe der Universität und so wurde es schon früh zum Treffpunkt von Intellektuellen, Akademikern und Studenten in Padua.

Eine kurze Kaffeepause an diesem berühmten Ort sollte man sich daher unbedingt gönnen.

Palazzo del Bò

Nel Palazzo del Bò, situato vicino al caffè Pedrocchi, si trova l’edificio principale della vecchia università. Il palazzo fu costruito nel XV secolo ed ospita sin dal 1493 l’università di Padova. Il cortile interno del Palazzo del Bò è circondato da due colonnati sovrapposti, e da qui si entra nelle diverse aule. La galleria è decorata con quasi 3.000 stemmi, appesi qui da docenti e studenti per mostrare il loro legame all’università. Anche le singole aule meritano una visita: le gradinate, quasi in declino verticale, si accalcano intorno alla zona di lettura.

L’università di Padova fu fondata nel 1222 e fa parte, insieme all’università di Modena e Bologna, delle più antiche università in Italia ed in Europa. Anche famosi scienziati come Galileo Galilei insegnarono qui. Galileo scoprì durante i suoi 18 anni a Padova, le lune di Giove e gli anelli di Saturno e sviluppò la sua teoria che affermava come la terra girasse intorno al sole. La sua sedia è ancora in mostra nella grande sala. Salendo alla galleria superiore, troverete inoltre la statua di Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna al mondo a cui fu conferito un titolo accademico in scienze umanistiche.

Elena Lucrezia Cornaro, la prima donna al mondo a cui fu conferito un titolo accademico in scienze umanistiche.

Im Palazzo del Bò, nahe dem Caffè Pedrocchi, befindet sich das Hauptgebäude der alten Universität. Der Palazzo wurde im 15. Jahrundert gebaut und beherbergt seit 1493 die Universität von Padua. Der Innenhof des Palazzo Bò wird von zwei übereinander liegenden Säulengängen umgeben, von wo aus man in die einzelnen Klassenräume gelangt. Die Galerie ist mit fast 3.000 Wappen geschmückt, die Lehrer und Studenten als Zeichen ihrer Verbundenheit gegenüber der Universität hier anbrachten. Sehenswert sind auch die einzelnen Hörsäle, wo beinahe senkrecht abfallend sich die einzelnen Sitzreihen dicht aneinander rund um den Vortragsbereich drängen.

Die Universität Padua wurde 1222 gegründet und zählt neben Modena und Bologna zu den ältesten Universitäten Italiens und Europas. Sogar berühmte Wissenschaftler wie Galileo Galilei lehrten hier. Galileo entdeckte in seinen 18 Jahren in Padua unter anderem die Jupitermonde und Saturnringe und entwickelte seine These, dass sich die Erde um die Sonne drehe. Sein Stuhl ist immer noch in der großen Halle zu besichtigen. Beim Aufgang zur oberen Galerie findet sich außerdem die Statue von Elena Lucrezia Cornaro, der ersten Frau auf der Welt, die einen akademischen Titel in den Geisteswissenschaften verliehen bekam.

Palazzo della Ragione

Nel bel mezzo, tra Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, si erge il Palazzo della Ragione. Il palazzo venne costruito all’inizio del XIII secolo e servì in origine come palazzo di giustizia di Padova. Lungo la loggia aperta si trovano numerosi commercianti e su tutte le due piazze si svolge una quotidiana attività di mercato. Ogni sabato per tutto il giorno, così come tutte le mattine durante la settimana, i commercianti decantano qui la loro merce. L’enorme mercato attorno al Palazzo della Ragione è, del resto, uno dei più grandi mercati dell’Italia settentrionale e riflette bene l’antico splendore della libera città commerciale di Padova.

L’interno del Palazzo della Ragione ospita una serie di negozi e magazzini al piano terra. La grande e magnifica sala al primo piano è completamente dipinta con cicli di affreschi astrologici e religiosi, risalenti al XV secolo, e viene spesso utilizzata per le mostre. Un’altra attrazione da vedere nel palazzo è la “Pietra del Vituperio” che una volta si trovava davanti al palazzo di giustizia e sulla quale venivano fatti sedere, per essere umiliati, i debitori.

Mitten zwischen der Piazza dell’Erbe und der Piazza della Frutta erhebt sich der Palazzo della Ragione. Der Palast wurde zu Beginn des 13. Jahrhunderts gebaut und diente ursprünglich als Gerichtsgebäude Paduas. Entlang der offenen Loggia auf den beiden Längsseiten tummeln sich zahlreiche Händler und auf beiden Plätzen ringsum herrscht tägliches Marktreiben. Samstags den ganzen Tag und unter der Woche Vormittags preisen Kaufleute hier ihre Waren an. Der riesige Markt rund um den Palazzo della Ragione gehört übrigens zu einem der Größten in Oberitalien und spiegelt gut den ehemaligen Glanz der freien Handelsstadt Padua wieder.

Im Inneren des Palazzo della Ragione findet sich eine Reihe an Geschäften und Läden im Erdgeschoss. Der große und prächtige Saal im ersten Stock ist vollständig mit einem astrologischen und religiösen Freskenzyklus aus dem 15. Jahrhundert ausgemalt und wird häufig für Ausstellungen genutzt. Ebenfalls im Palast zu besichtigen ist der „Stein der Schande“, der früher vor dem Gerichtsgebäude stand und auf dem Schuldner gedemütigt wurden.

Battistero e Duomo di Padova

L’odierno Duomo di Padova risale, nelle sue origini, al IV secolo d.C. Nel 1117, la chiesa fu distrutta e ricostruita in seguito ad un terremoto. Nel 1551 fu commissionata a Michelangelo la costruzione di una magnifica cattedrale. I lavori di realizzazione durarono fino al 1754, la facciata, però, è rimasta incompiuta fino ad oggi. Anche l’interno del Duomo è poco spettacolare ed impressiona al massimo per le sue dimensioni.

Molto più interessante è, tuttavia, il battistero adiacente alla destra del Duomo. Esso risale al XII secolo ed è decorato con splendidi affreschi. Gli affreschi sono considerati un capolavoro di Giusto de Menbouoi e rappresentano scene della vita di Gesù, Maria e Giovanni Battista.

Taufkapelle und Dom von Padua

Der heutige Dom von Padua geht in seinen Ursprüngen auf das 4. Jahrhundert nach Christus zurück. 1117 wurde die Kirche durch ein schweres Erdbeben zerstört und wieder aufgebaut. 1551 bekam Michelangelo den Auftrag zum Bau eines prächtigen Doms. Die Bauarbeiten dauerten bis 1754 an, die Fassade blieb jedoch bis heute unvollendet. Auch der Innenraum des Doms ist relativ unspektakulär und imponiert maximal durch seine Größe.

Weit interessanter und sehenswerter ist jedoch die benachbarte Taufkapelle (Baptisterium) rechts vom Dom. Sie stammt aus dem 12. Jahrhundert und ist mit prachtvollen Fresken ausgemalt. Die Fresken gelten als Meisterwerke von Giusto de Menbouoi und zeigen Darstellungen aus dem Leben Jesu, Marias und Johannes des Täufers.

Via Roma e Via Umberto I.

La Via Roma e la Via Umberto I. sono due lunghe vie, chiuse al traffico, che rappresentano il paradiso di Padova per fare acquisti e passeggiare. Hanno il loro inizio al Palazzo del Bò e finiscono nel Prato della Valle, la più grande piazza di Padova. Lungo la Via Roma date un’occhiata alla grande Chiesa di Santa Maria dei Servi del XIV secolo. Fu costruita su richiesta di Fina Buzzaccarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, dall’ex palazzo di Nicola da Carrara. Particolare attenzione merita il portico decorativo della chiesa.

Da vedere è anche il bellissimo Palazzo Capodilista che, con la sua torre medievale, salta subito all’occhio.

Prato della Valle

Il Prato della Valle a sud di Padova non è solo la piazza più grande di Padova, ma anche una delle più grandi d’Europa. Non c’è da meravigliarsi quindi se rappresenta un luogo, molto popolare tra gli abitanti di Padova, per rilassarsi o fare una passeggiata. La forma ellittica della piazza fa ancora intuire che qui sorgeva una volta una grande arena romana. I cui resti, però, vennero abbattuti nel XVI secolo e furono utilizzati per la costruzione della Basilica di Santa Giustina. Si iniziò nel XVIII secolo, dalla risultante radura, a delineare la forma attuale della piazza. Intorno all’isola, circondata da un canale, una fila di 78 figure di pietra, rappresenta i cittadini famosi di Padova. Presso i ponti troverete statue di papi, dogi ed altre persone particolarmente conosciute della storia di Padova come per esempio Galileo Galilei.

Di sabato qui si svolge un grande mercato, che occupa quasi l’intera piazza e nel mese di giugno vi è un viavai di persone, dovuto all’annuale parco di divertimenti sul Prato della Valle.

Basilica di Sant’Antonio a Padova

Luogo di pellegrinaggio alla tomba di S. Antonio

La Basilica di Sant’Antonio è una delle attrazioni principali di Padova. Essa riflette una forte influenza bizantina ed è dedicata a Sant’Antonio, la cui tomba si trova all’interno della chiesa. Antonio fu un monaco francescano che viaggiò attraverso il sud della Francia e l’Italia settentrionale, entusiasmando il popolo con i suoi discorsi eloquenti e popolari. Morì a Padova nel 1231 e fu dichiarato santo già l’anno successivo. Conservando le sue reliquie nella basilica, la chiesa divenne molto presto una meta di pellegrinaggio per i pellegrini provenienti da tutta l’Europa e tutt’oggi decine di migliaia di pellegrini vengono ogni anno a Padova per pregare nella Basilica di Sant’Antonio e rendere omaggio al santo.

La storia della Basilica di Sant’Antonio

Originariamente sorgeva, al posto della Basilica di Sant’Antonio, la piccola cappella di Maria Mater Domini, che oggi è integrata nella Basilica e che ospita, tra l’altro, la tomba di Sant’Antonio. Nel 1229 accanto alla cappella fu costruito un monastero – probabilmente dallo stesso Santo. Dopo la sua morte, Antonio fu, secondo il suo desiderio, sepolto nella cappella, e poco dopo la sua canonizzazione s’iniziò la costruzione della grande basilica. Ad una prima chiesa francescana seguirono presto le due navate laterali e le numerose cupole, torri e cappelle.

 

Cappella degli Scrovegni

Il famoso ciclo di affreschi di Giotto

La Cappella degli Scrovegni è situata nei Giardini dell’Arena e nonostante la sua posizione poco appariscente, ospita, con gli affreschi di Giotto, una delle opere d’arte più importanti d’Italia. Nel 1300 il mercante padovano Enrico Scrovegni comprò la decadente arena romana e fece costruire il palazzo della famiglia e la Cappella degli Scrovegni. Con la Cappella, Scrovegni volle espiare i peccati del padre Rinaldo Scrovegni, che fu addirittura bandito, a causa dell’usura, nell’inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Il capolavoro di Giotto

Scrovegni commissionò la decorazione degli interni ai più grandi artisti del suo tempo. Così Giovanni Pisano eseguì tre sculture in marmo per l’altare (La Vergine Maria con il Bambino e due angeli). Tuttavia, la cappella diventò famosa grazie ai meravigliosi affreschi di Giotto di Bondone, che in soli due anni dipinse un totale di 38 immagini sulle pareti interne della Cappella degli Scrovegni.

Gli affreschi di Giotto, considerati un pioniere del Rinascimento, rappresentano delle scene della vita di Gesù e della Vergine Maria. Sopra il portale d’ingresso vedrete il Giudizio Universale; rappresentazioni simboliche di vizi e virtù adornano le pareti laterali. Sull’arco trionfale sopra l’altare si vede Dio, che incarica l’arcangelo Gabriele dell’annuncio della nascita di Gesù. Giotto ruppe, con i suoi affreschi, tutte le regole della pittura valide fino a quel momento e diede a suoi personaggi una vera e propria vitalità.

La tomba di Scrovegni

L’immagine sopra l’altare fu purtroppo distrutta, ma direttamente sotto l’altare si trova il monumento funebre di Enrico Scrovegni. La volta sopra la bara è dipinta in un cielo blu. Nella sagrestia c’è inoltre una scultura di Enrico Scrovegni in preghiera.